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Venerdì 29 Marzo 2024
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Parigi Follemente di Beppe Cecchetti fotoreporter

Umbertide (PG) - Umbertide (Pg). Fino al 3 ottobre 2010 in mostra Parigi Follemente Beppe Cecchetti fotoreporter,  un’ampia retrospettiva dell’opera fotografica di Beppe Cecchetti, umbertidese, residente a Parigi tra il 1958 e la prima metà degli anni settanta, impiegato dapprima nelle aziende di Cino Del Duca e poi fotoreporter sia per le edizioni dell’imprenditore marchigiano e sia reporter freelance.

Innamoratosi di Parigi e pian piano appassionatosi di fotografia, cui arriva da autodidatta, Cecchetti vive ‘follemente’ l’ebbrezza di una città straordinaria e se ne lascia affascinare, in un periodo denso
di cambiamenti epocali, sia a livello culturale che sociale ed economico.
Egli ‘attraversa’ la metropoli cosmopolita di quegli anni con sguardo incantato e curioso, volto ad
afferrare la bellezza della città monumentale e delle donne con le loro acconciature alla moda nei
bateaux-mouches, fino a fermare l’obiettivo sulla Parigi a luci rosse, sensuale e licenziosa, sulla
vita culturale, o su quella dorata dell’arte e dello spettacolo; contemporaneamente egli con occhio
attento e sensibile coglie i ‘disincanti’ nascosti negli scorci memorabili dei paesaggi urbani, nelle
immagini di uomini e donne in difficili condizioni esistenziali e nei vari contesti quotidiani, quasi a
volerne carpire il loro più autentico segreto.
Cecchetti immortala con la sua Pentax, la Rolleiflex, fino alla più recente Nikon e con la sua
telecamera Payard 16 mm le prospettive inusuali di Nôtre Dame, della Tour Eiffel, i lungo Senna
e i canali della città, ma anche le esistenze comuni carpite allo scorrere del tempo e irradiate dalla
speranza come quella che si legge nei volti dei bambini, i nuovi francesi che guardano al futuro.
Luce ed ombra caratterizzano la visione di Beppe Cecchetti, in un linguaggio di forte impatto visivo
e commosso nelle inquadrature e nei soggetti, dove splendore ed anonimato si intrecciano in un
processo di osmosi continua e si traducono in una gamma di sentimenti essenziali che arrivano
diretti allo spettatore e lo colpiscono in modo profondo.
Le fotografie di Cecchetti parlano di solitudine, di amore, di fatica, di divertimento, di riposo e di
silenzio ma anche di frenesia, di ebbrezza del vivere e di operosità in un molteplice dispiegarsi di
situazioni e di contesti nel cuore pulsante della città.
Alcune di queste immagini ritraggono artisti, cantanti e attori mentre inscenano la loro parte,
nei bagliori dello spettacolo, quali, fra gli altri Salvador Dalí, Pablo Picasso, Nancy Sinistra,
Liza Minnelli, Leo Ferré, Gilbert Bécaud; altre ricordano l’opera di personaggi, quali Cino e
Simone Del Duca, Manlio Brosio, solo per citarne alcuni e di italiani a Parigi, valga per tutti
Vittorio Fiorucci imprenditore umbertidese, che con il loro lavoro hanno contribuito ad intessere
la storia della capitale francese e a produrre cambiamenti a livello sociale ed economico.
Per questi ultimi, per gli emigranti senza nome, per le madri che li attendono a casa, in Italia,
Cecchetti dedica L’attesa, 1961, Omaggio alle mamme degli emigranti, fotografia di asciutta
essenzialità e di commovente messaggio, che ritrae sua madre, assurta a simbolo di tutte le madri con i figli lontani, voluta come espressione di ogni affetto lasciato, di ogni nostalgia e pensiero.
Ma nel susseguirsi di significative microstorie il fotoreporter incrocia, inaspettatamente, la Storia,
quella con la S maiuscola, il maggio parigino del 1968, e la documenta con efficacia e intelligenza,
cogliendone la complessità degli avvenimenti: le manifestazioni degli studenti prima, quelle a
favore del generale De Gaulle poi e i manifesti, purtroppo in stringata selezione, di cui è tappezzata
Parigi, sconvolta in quei giorni da eventi inenarrabili. 

A chiusura di un’epoca e segnale forte del mutamento in divenire negli stili di vita è testimonianza
la foto, anch’essa straordinaria, Dopo il maggio, 1970, nella quale una giovane donna nuda, simile
ad una scultura vivente, cammina per le strade di Parigi, nell’indifferenza pressoché totale dei
passanti.
Questa immagine, quasi un’icona, e il suo autore faranno il giro dei maggiori tabloid del momento.

Parigi Follemente Beppe Cecchetti fotoreporter è una mostra di ottanta fotografie, per la
maggioranza in bianco e nero, con alcune a colori, suddivise in sette sezioni: Paris Paris, La
Senna, L’aura del quotidiano, Italiani a Parigi, Nuovi francesi, Maggio parigino, Luci alla ribalta.

L’esposizione alla Rocca di Umbertide, Centro per l’Arte Contemporanea, organizzata dal
Comune di Umbertide, è promossa dal Sindaco Giampiero Giulietti e dall’Assessore alla Cultura
Stefania Bagnini, con il sostegno della Regione Umbria a nome del Presidente Catiuscia Marini,
dell’Assessore alla Cultura Fabrizio Bracco e di Alessandro Maria Vestrelli Dirigente Servizio
Rapporti Internazionali e Cooperazione Regione Umbria.

La cura della mostra è di Rita Olivieri e Gabriele Violini.
L’allestimento della mostra è di Vittorio Dragoni.
Il ricco catalogo comprendente 125 riproduzioni fotografiche e apparati è edito da Petruzzi editore,
Città di Castello.

La cura del catalogo e il testo critico sono di Rita Olivieri, con contributi di Benedetta Bellini,
Gianni Codovini, Roberto Sciurpa, Mario Tosti.

Orari di apertura:
10,30 – 12,30
16,30 – 18,30
Chiuso il lunedì

Info: Comune di Umbertide
Ufficio Cultura
Tel. 075.9419239. [Fonte: UmbriaOnLine.com]

[Fonte: Perugia OnLine]

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