Arrone (TR) - Arrone (Tr). “VOXTECA, Archivio della Voce” del Dipartimento di Scienze del Linguaggio della Università per Stranieri di Perugia, farà parte del Comitato Scientifico nazionale per un ambizioso progetto di ricerca demoetnoantropologico e linguistico in Valnerina. L’iniziativa, ideata e promossa dall’Associazione “Gruppo Campanari di Arrone”, sarà finalizzata alla costituzione del “Centro Studi Campane Valnerina” e dell’Italia centrale, che dovrebbe nascere proprio ad Arrone, in provincia di Terni e che intende approfondire lo studio delle campane e dei campanili in Valnerina, in Umbria, in Italia. Verranno invitate a sostenere il progetto le Istituzioni locali, provinciali e regionali.
Il Comitato scientifico sarà composto da esimi professori dell’Università per Stranieri di Perugia, come il prof. Antonio Batinti, dell’Università “La Sapienza” di Roma come il prof. Luigi Maria Lombardi Satriani, del Conservatorio Santa Cecilia di Roma come il M° Ivan Vandor, dell’Università degli Studi di Perugia come il prof. Giancarlo Palombini. Il coordinamento scientifico sarà affidato ad Antonello Lamanna (ricercatore di Voxteca, Archivio della Voce dell’Università per Stranieri di Perugia), e a Gianluca Saveri, musicista e presidente dell’Associazione “Gruppo Campanari di Arrone”. Il progetto, patrocinato dalla Provincia di Terni, nasce da un’idea maturata nell’ambito della collaborazione tra Voxteca Archivio della voce e l’Associazione “Gruppo Campanari di Arrone”, e sarà presentato nei giorni 28 e 29 agosto 2010, durante i quali si svolgerà il 50° Raduno Nazionale dei Campanari (che vedrà la partecipazione di circa 500 campanari provenienti da tutt’Italia) e il 2° “Raduno dei Campanari Centro Italia”, che si terrà ad Arrone.
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cell: 328 9877870
“Il Centro Studi - ha detto Gianluca Saveri, presidente dall’Associazione “Gruppo Campanari di Arrone - intende approfondire e documentare lo studio delle campane in ambito locale, regionale e nazionale con lo scopo di documentare le molteplici arti esecutive, le tradizioni nate intorno ai campanili, considerati, da un millennio circa, voce del popolo e punto di riferimento di ogni centro urbano della penisola italiana.” “La presenza e il sostegno di “Voxteca, Archivio della voce” dell’Università per Stranieri di Perugia, insieme al contributo della Sapienza di Roma e dell’Università degli Studi di Perugia - ha aggiunto Gianluca Saveri - da una parte rafforza l’ obbiettivo di promuovere e di far conoscere nel mondo il nostro patrimonio culturale della Valnerina finora mai studita e, dall’altra, arricchisce i nostri beni immateriali attraverso l’osservazione linguistica e culturale”.”Le ricerche etnolinguistiche e dialettologiche condotte dal prof. Antonio Batinti e dal dott. Antonello Lamanna - ha concluso Saveri - nell’ambito di VOXTECA, archivio della voce, hanno attirato la nostra attenzione soprattutto per gli approcci multidisciplinari, per le scelte metodologiche innovative e per le forme usate nella presentazione dei risultati delle ricerche”. “Le campane rappresentano la voce del popolo, il linguaggio musicale che per secoli ha scandito la vita civile e religiosa: recuperare l’importanza dei linguaggi in genere rigenera cultura e contribuisce a costruire un futuro intellettualmente sostenuto”.
“Siamo riusciti per primi a portare l’Università nelle nostre terre, ricche di storia da scoprire. Ne siamo orgogliosi”.
“In questo progetto - hanno ribadito Antonio Batinti e Antonello Lamanna - ci occuperemo del linguaggio tecnico dei campanari relativo alle campane, alla loro conservazione, alla loro manutenzione ed al loro uso. Il suono delle campane si è arricchito di magiche risonanze e di significati simbolici; hanno contribuito, inoltre, a distinguere le diversità culturali e i vari paesaggi sonori. Le parole legate alle tipologie, alle forme e ai suoni delle campane sono preziose fonti d’informazione linguistico-culturale. L’indagine iniziale sulle tradizioni del territorio della Valnerina, sarà estesa all’area regionale e nazionale, e consentirà la scoperta e lo studio del cambiamento linguistico avvenuto anche in questo campo semantico negli ultimi decenni caratterizzati da radicali trasformazioni nel campo sociale ed economico. Lo spazio semantico occupato dalle parole dialettali potrebbe aver ceduto il passo alle parole italiane. Sarà interessante analizzare la riorganizzazione e la ragnatela dei nuovi legami tra le parole dialettali e quelle italiane. La tendenza all’uniformità, promossa dalla pressione delle nuove modalità della globalizzazione, potrebbe avere modificato i segnali dell’appartenenza ad una comunità e ridotto gli strumenti della comunicazione intercomunitaria. Tutti ricordano, per esempio, che, fino a poco tempo fa, verso l’ora del tramonto, potevamo ricevere con il particolare rintocco delle campane la notizia dell’avvicinarsi della sera, che ognuno, poi da solo o in sintonia con gli altri, immaginava e riviveva”.
